MelaPiù: stagione al via, la raccolta crescerà del 10%

Con “quel qualcosa in più”, polpa croccante e succosa, una dolcezza catturante, MelaPiù, la Fuji dal gusto deciso che nasce nelle terre vocate dell'Emilia Romagna, ritorna in questi giorni sul mercato.

MelaPiù: stagione al via, la raccolta crescerà del 10%

Con “quel qualcosa in più”, polpa croccante e succosa, una dolcezza catturante, MelaPiù, la Fuji dal gusto deciso che nasce nelle terre vocate dell'Emilia Romagna, ritorna, in questi giorni, negli stand di grossisti e distributori e sugli scaffali della Gdo, per vivacizzare nuovamente la tavola del consumatore finale, sempre più alla ricerca di mele “da intenditori”. La raccolta è iniziata da pochissimi giorni, le mele sono a disposizione per l'acquisto già dall'ultimo weekend di settembre.

Per quanto riguarda il periodo di raccolta, precisa Gianmauro Bergaminipresidente del Consorzio MelaPiù di Ferrara: “Siamo in linea con la campagna dello scorso anno. Questo primo stacco interessa una iniziale quantità di prodotto abbastanza modesta. L'andamento climatico infatti, che ha caratterizzato quasi tutto il mese di settembre - con temperature alte sia di giorno che di notte e quindi con scarsa escursione termica - non ha consentito a tutta la produzione di raggiungere una colorazione ottimale. Da qualche giorno, grazie a temperature più rigide soprattutto di notte, si sta finalmente raggiungendo una buona maturazione e colorazione dei frutti, per questo siamo fiduciosi in un prosieguo eccellente della raccolta, che entrerà nel pieno proprio nei prossimi giorni”.

Le Fuji MelaPiù edizione 2018 si presentano di calibro discreto (buona percentuale di 80+), dato più o meno analogo a quello delle ultime annate. Qualità organolettica ugualmente eccellente, grazie alle temperature elevate estive (che hanno aumentato zuccheri e dolcezza del frutto).

“Quest'anno - prosegue il presidente del Consorzio - stimiamo una produzione pari a 18mila-20mila tonnellate, con circa 8-10% in più rispetto al 2017, su un catasto pari a circa 520 ettari, compresi anche i nuovi impianti”. 

La raccolta della Fuji MelaPiù durerà circa due-tre settimane. Il prodotto verrà distribuito per il 90% sul mercato interno (60% Gdo, 40% grossisti), con una presenza maggiore nel Nord-Est, nelle città più importanti del Nord, nel Centro Sud e in Sardegna. 

Il legame tra la Fuji MelaPiù e il suo territorio di provenienza - rappresentato dalle provincie di Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e Bologna - è fortissimo. Come spiega Bergamini: “Produrre questa varietà di mele in pianura non è semplice. Solo i migliori frutticoltori, accompagnati da una buona assistenza tecnica, riescono a raggiungere un ottimo rapporto quantità/qualità per ettaro. All'interno del Consorzio MelaPiù di Ferrara - che si fa garante della qualità, le cui norme sono sancite dal Disciplinare di produzione - operano dei veri pionieri nel campo della Fuji, aziende che hanno cominciato a credere ed investire già a metà degli anni '90,  gli unici in grado di garantire che il prodotto sia esteticamente pregevole e ottimale dal punto di vista organolettico. Questo è il nostro impegno quotidiano: valorizzare con il marchio solo le migliori Fuji, delimitare con severità la giusta area di influenza e produzione, per garantire che le mele di pianura siano sempre di qualità”.

Conclude il presidente del Consorzio: “Se non avessimo mantenuto questa disciplina cercando di allargare il bacino di produzione anche in altri territori meno vocati, non avremmo potuto oggi raccontare una storia di successi e passione. E professionalità, ovviamente, distribuita in tutti gli step, dagli impianti alle tecniche colturali, che accompagnano la produzione. Coloro i quali hanno mantenuto questo elevatissimo livello di competenza riescono a ottenere risultati interessanti per il loro bilancio aziendale”. 

Il successo di MelaPiù è anche confermato dal fatto che il saldo fra espianti e impianti è sempre più che positivo: “La Fuji di pianura cresce. Non per altro, a livello di varietà, è la quarta mela prodotta in Italia”.

 

Articolo pubblicato su Italiafruit News il 3/10/2018.


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