Albicocche, test per meccanizzare la raccolta

Prove di meccanizzazione per la raccolta della frutta destinata ad essere trasformata: una possibile rivoluzione tecnologica per i produttori.

Albicocche, test per meccanizzare la raccolta

Prove di meccanizzazione per la raccolta della frutta destinata ad essere trasformata. Una possibile rivoluzione tecnologica per i produttori, fatta di velocità e precisione, come si è visto lunedì scorso nell'azienda agricola Baldisserri Marco di Mordano (Bologna), socia di Agrintesa, che ospita un impianto varietale sperimentale di albicocche per Conserve Italia, messo a dimora nel 2014. In questo frutteto sono presenti selezioni varietali idonee alla trasformazione industriale, tra queste anche una selezione costituita da Angelo Minguzzi sulla quale è stata fatta la prova di raccolta meccanica. Le altre selezioni sono costituite prevalentemente da breeder italiani (presenti alla visita), con l'obiettivo di ricercare varietà idonee alla trasformazione industriale con caratteristiche organolettiche e qualitative capaci di offrire un prodotto di alta qualità al consumatore finale.

Le fila del frutteto sono state predisposte per una meccanizzazione totale delle operazioni: dalla potatura al diradamento fino alla raccolta. Raccolta meccanica effettuata con una soluzione della Imeca-Sacaia di Pordenone, macchina di proprietà dell'Azienda agricola Matteucci Mauro e Andrea di Traversara, socia Agrintesa. Sempre della cooperativa romagnola fa parte l'azienda Liverani Nicolas, dove nel febbraio scorso è stato messo a dimora circa un ettaro di albicocche predisposto per una meccanizzazione completa dell'impianto (andrà in piena produzione nel 2021/2022).

Hanno partecipato a questa giornata dedicata alla sperimentazione della raccolta meccanizzata delle albicocche, tecnici delle cooperative coinvolte e costitutori delle selezioni presenti negli impianti dei conferitori di Conserve Italia, presente anche Stefano Foschi del Crpv.

"I risultati delle prove sono stati decisamente soddisfacenti - spiega Mattia Onofri, responsabile frutta di Conserve Italia - I frutti raccolti presentavano qualche ferita, anche perché il macchinario deve essere ancora aggiornato con le ultime modifiche richieste, ma il prodotto era idoneo al conferimento e alla trasformazione. La macchina utilizzata è una vendemmiatrice da uva con poche modifiche, giusto qualche abbattitore in più per poter raccogliere lungo la parete, dal basso verso l'alto. Lo stacco dell'albicocca avviene per vibrazione e scuotimento. Abbiamo voluto anticipare un po' i tempi, testando una soluzione non ancora completa, in modo da essere pronti per l'anno prossimo".

Qualche frutto che cade per terra c'è, ma in una percentuale fisiologica. Sono le prestazioni ad essere straordinarie. "Il beneficio è quello di raccogliere una fila di albicocche lunga 200 metri in otto minuti - aggiunge Onofri - La stessa operazione manuale avrebbe richiesto 6-7 ore di lavoro, vale a dire due-tre operai impegnati per due ore e mezza. Stiamo lavorando sulla meccanizzazione per poterla impiegare in campo, nei nuovi impianti appositamente progettati, e non solo per le albicocche”.

Conserve Italia ha sviluppato programmi di consegna diretta da parte dei soci per frutta coltivata espressamente per la trasformazione. "Nel caso delle albicocche - conclude il responsabile frutta del colosso cooperativo - sono circa 140 ettari con tre varietà scelte per la trasformazione in succhi, varietà dalle adeguate caratteristiche qualitative. Questi programmi hanno anche l'obiettivo di valorizzare il lavoro dei soci, dando reddito alle aziende agricole ".

 

Articolo pubblicato su Italiafruit News il 26/06/2019.


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