Il cartone «attivo» alla Camera dei deputati
Presentato a Roma alla Camera dei Deputati il "cartone attivo", nuovo packaging anti-spreco del Consorzio Bestack.
Proprio nel giorno e nelle ore del voto di fiducia al nuovo governo Gentiloni, il Consorzio Bestackha presentato ieri a Roma alla Camera dei deputati il cartone ondulato attivo. Un nuovo packaging "intelligente" che, grazie all'aggiunta di una miscela concentrata di oli essenziali naturali, aumenta di diversi giorni la shelf life dell'ortofrutta, rispetto ai cartoni convenzionali, e può dunque favorire politiche di qualità in ottica di esportazione e di qualificazione dell'offerta. Questa innovazione, potenzialmente rivoluzionaria, è stata lanciata di recente in occasione del Macfrut e rientra nell'ambito delle ricerche che Bestack svolge da oltre cinque anni in collaborazione con il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari di Cesena (Università di Bologna) e con il contributo di Comieco.
L'incontro di ieri è stato voluto dagli onorevoli Maria Chiara Gadda, relatrice e prima firmataria della legge 166/2016 contro gli sprechi, approvata lo scorso 14 settembre, e Marco Di Maio, della Commissione affari costituzionali. I due, alla presenza di una trentina di operatori – fra cui Francesco Bassi di Agrintesa e delegati di Fruitimprese e del Cso – hanno sottolineato che il packaging primario svolge un "ruolo fondamentale" nella riduzione degli scarti di frutta e verdure.
"La ricerca scientifica – ha dichiarato Gadda – consente di proporre sul mercato imballaggi intelligenti, in grado di allungare la vita dei prodotti agroalimentari, senza alterarne la qualità. Anzi, mantenendola più a lungo. La legge 166/2016 riconosce il valore di progetti virtuosi come quello di Bestack. Sono felice che questa iniziativa sia stata portata qui, nel luogo dove si decidono le politiche del nostro Paese". "Tenevo molto a essere presente per portare nella sede delle Istituzioni l'importante progetto di Bestack – ha aggiunto Di Maio – Un progetto che recepisce pienamente il significato profondo della legge che ha lo scopo anche di attivare processi virtuosi sull'intera filiera agroalimentare. Bestack ha accettato la sfida posta dalla legge e capito che dal contrasto allo spreco possono nascere opportunità, non solo in termini di impatto sociale e ambientale, ma anche nuove opportunità economiche. A patto che si punti su innovazione e ricerca, come si è fatto in questo caso coinvolgendo l'Università di Bologna, la quale si conferma punto di riferimento per il territorio dell'Emilia Romagna".
In seguito, la Prof. Rosalba Lanciotti che al Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari di Cesena guida un team di ricerca formato dal Prof. Fausto Gardini e dai ricercatori Lorenzo Siroli e Francesca Patrignani, ha evidenziato i vantaggi della nuova soluzione che è già oggetto di brevetto. Nel 2016 il cartone ondulato attivo è stato testato in 24 negozi al consumo di Agrintesa, dove sono stati misurati i benefici in termini di freschezza per fragole, albicocche e nettarine, di riduzione degli scarti e di mantenimento delle proprietà organolettiche. In totale, in tre mesi, sono state fatte più di 4.500 analisi e 200 campionamenti.
"Il cartone ondulato – ha rimarcato Lanciotti – è attivato con antimicrobici naturali che decontaminano le sue superfici e al tempo stesso riducono il carico di microrganismi degradativi e patogeni. L'imballaggio, in questo modo, ha un impatto inferiore nella contaminazione incrociata e svolge un'azione inibente sui microrganismi che determina un allungamento della vita commerciale del prodotto. L'utilizzo del cartone ondulato attivo, quindi, consente agli operatori sia di confezionare frutta più matura sia di soddisfare al meglio le esigenze del consumatore odierno, sempre più attento alla qualità e alla sicurezza".
Per Bestack sono intervenuti Claudio Dall'Agata e Piero Attoma (nelle vesti di moderatore), rispettivamente direttore e presidente. "Dopo aver presentato al Macfrut il nostro nuovo packaging – ha detto Dall'Agata – abbiamo avuto importanti conferme della bontà di questo progetto e del suo carattere innovativo sia dal riscontro che esso ha avuto sul mercato stesso, sia per l'attenzione crescente da parte dei consumatori e dell'opinione pubblica per il tema dello spreco. Ora facciamo un passo ulteriore, presentando il nostro progetto alle istituzioni, suggellando un percorso di ricerca cominciato già da tempo, che ha prodotto un'innovazione dai risultati difficili da quantificare, data l'enormità della loro portata. In generale, vogliamo fare formazione e cultura, non pubblicità".
Si stima che il nuovo cartone possa ridurre gli scarti ortofrutticoli, a livello nazionale, di 850 mila tonnellate l'anno.
"Con questo nuovo brevetto – ha sottolineato Dall'Agata – il settore italiano può riuscire a qualificare l'ortofrutta locale sui mercati internazionali, rendendola più buona e salubre in termini di percezione. Dedicheremo tutto il 2017 a verificare e a quantificare nel merito i reali benefici del nuovo imballaggio attivo in tutte le molteplici modalità distributive tipiche dell'ortofrutta. Le prossime sperimentazioni saranno infatti realizzate insieme a due grandi catene della Gdo tedesca, un retailer italiano di piccole dimensioni, un operatore dell'home delivery, un importante distributore italiano di uve da tavola e alcuni primari gruppi della produzione ortofrutticola".
"Il nostro obiettivo – hanno concluso Dall'Agata e Attoma – è passare alla commercializzazione del nuovo packaging entro il 2017: il mercato, forse, ci chiederà il prodotto molto prima".
Articolo pubblicato su Italiafruit News il 14/12/2016.