Cimice asiatica, la nuova strategia dell'Emilia-Romagna
Emergenza cimice asiatica: le strategie adottate dalla Regione Emilia-Romagna illustrate dall'assessore Simona Caselli durante una visita in campo nel ferrarese..
"Oggi abbiamo avuto una nuova conferma di quanto, purtroppo, era già a nostra conoscenza. Ma era importante essere qui, al fianco degli agricoltori colpiti dalla cimice asiatica per dire loro che la Regione Emilia-Romagna c'è e non li lascia certo da soli”. Così l'assessore regionale all'Agricoltura, Simona Caselli, durante la visita in campo alle aziende Mittermair Urban di Rovereto di Ostellato e Marchelli Erwin di Tresignana, nel ferrarese. “La situazione è davvero drammatica al punto che è a rischio la sopravvivenza dell'intera filiera produttiva delle pere - spiega l'assessore-. E purtroppo, accanto all'emergenza cimice, qui nel ferrarese, dobbiamo registrare anche il danno da maculatura, su cui ci stiamo impegnando a trovare nuove risposte tecniche insieme all'Università di Bologna. Due calamità il cui responsabile principale è il cambiamento climatico, quindi è da noi, dalla nostra capacità e dal nostro impegno nel realizzare strategie di contrasto, che deve venire la soluzione. Come Regione - prosegue Caselli - da inizio legislatura abbiamo messo in campo conoscenze, risorse economiche, strategie per difendere insieme al reddito di imprenditori e lavoratori agricoli, il futuro della nostra agricoltura. Solo nell'ultima settimana è uscito il bando regionale da 250 mila euro che consente alle imprese di accedere a mutui e prestiti agevolati ed evitare crisi di liquidità. Ma da soli non possiamo combattere un nemico così potente. Ci rivolgiamo quindi al governo e all'Europa perché occorre, ora più che mai, un approccio integrato con il coinvolgimento della ricerca e la sensibilizzazione delle istituzioni nazionali ed europee per dare una prospettiva agli imprenditori agricoli. Solo mettendo in campo tutte le forze possiamo fare la differenza”. Dai contributi economici alla mobilitazione delle Regioni del Nord Italia: l'impegno dell'Emilia-Romagna nelle ultime settimane Subito dopo l'incontro del tavolo tecnico con le associazioni agricole e le organizzazioni dei produttori ortofrutticoli convocato dall'assessore Caselli, è stata delineata una road map serrata per intervenire sulla cimice asiatica. Tre i livelli territoriali e istituzionali della strategia regionale individuati. Europa In primo luogo c'è la richiesta di permettere una maggiorazione della dotazione delle Ocm per la creazione di fondi mutualistici per compensare i danni del crescente numero di patologie che affliggono l'ortofrutta. In secondo luogo, l'attivazione di progetti di ricerca dedicati alle strategie di contrasto e di coesistenza con la cimice, in forte collegamento con le altre esperienze internazionali, soprattutto americane, che si stanno cimentando con la stessa emergenza. È già stato ottenuto un incontro con l'Unità Ortofrutta DG Agri per il primo ottobre prossimo. Italia È di una settimana fa la lettera congiunta che le Regioni del Nord Italia hanno inviato al ministero della Politiche agricole con la richiesta di attivare un piano nazionale straordinario basato sostanzialmente su quello stilato dall'Emilia-Romagna. L'assessore Caselli, in una telefonata, ha avuto poi conferma dalla neo-ministra Bellanova di un incontro a breve. In quella sede sarà chiesto anche il sostegno delle aziende agricole colpite attraverso l'istituzione di un fondo che permetta di affrontare le conseguenze di quest'anno difficile e di ripartire il prossimo anno. Ancora, si chiede al ministero dell'Ambiente - a meno di quattro giorni dall'entrata in vigore del Dpr 05/07/2019, n. 102i (GU 208 del 05/09/2019), provvedimento sollecitato dalla Regione Emilia-Romagna fin dal 2015, che modifica il recepimento della direttiva comunitaria Habitat da parte del nostro Paese e introduce una deroga al divieto di introduzione in natura di specie non autoctone - di sveltire al massimo l'emanazione del decreto attuativo e di tutti gli adempimenti necessari per avere l'autorizzazione al lancio e alla diffusione della vespa Samurai, insieme a un investimento straordinario sulla ricerca di questo parassitoide antagonista. Inoltre, si chiede una forte azione di coordinamento del ministero dell'Agricoltura per la ricerca e risorse dedicate al Crea che dall'autunno scorso sta studiando in laboratorio la vespa Samurai. Regione È stato emanato la scorsa settimana il bando, con le garanzie degli Agrifidi, per dare volano finanziario alle aziende che a causa delle gravi perdite di prodotto dovranno affrontare un bilancio 2019 in forte sofferenza, con circa 250 mila euro per abbattere i tassi di interesse dell'1,5%. Il bando, in pubblicazione sul portale della Regione Emilia-Romagna (http://agricoltura.regione.emilia-romagna.it/), dà priorità alle imprese che hanno una superficie minima di due ettari di impianti frutticoli nelle province di Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Modena e Ravenna. Sono le aree dove si sono registrati i maggiori danni da cimice asiatica, sulla base dei rilievi fatti dal Servizio Fitosanitario regionale. Le domande dovranno essere presentate all'Organismo di garanzia entro il 21 ottobre 2019. Inoltre, si vuole intervenire per ridurre al massimo i tempi e arrivare il prima possibile ad un impatto significativo dei lanci della vespa samurai, non appena autorizzati, con la delimitazione territoriale dei comuni colpiti per attivare le procedure previste per autorizzare gli sgravi contributivi, con l'attivazione di un confronto con il sistema bancario per una dilazione sui pagamenti delle rate dei mutui in scadenza per le aziende danneggiate e con un'iniezione di 2 milioni di euro del Piano di sviluppo rurale per un nuovo bando per le reti di protezione.
Articolo pubblicato su Italiafruit News il 17/09/2019. |