Il nuovo stabilimento Agrintesa su 'Il Resto del Carlino'

Il nuovo stabilimento di Russi presentato su "Il Resto del carlino".

Il nuovo stabilimento Agrintesa su

Russi si candida ufficialmente a diventare uno dei poli più importanti della provincia per il ritiro e la lavorazione delle uve. Merito di Agrintesa, la società agricola nata nel 2007 dall'unione delle tre coop Agrifrut Romagna di Cesena, Intesa di Faenza e Emiliafrutta di Castelfranco Emilia e che oggi conta più di 4mila produttori ortofrutticoli associati. Nel decennale della fusione che ha dato vita alla maxi-cooperativa, siglata nel marzo 2007, Agrintesa si regala uno stabilimento per la produzione del vino più grande, moderno ed efficiente. La storica cantina di via Faentina Nord, a Russi, sito dove i soci conferiscono l'uva dalla metà degli anni ‘50, è oggetto infatti dallo scorso ottobre di importanti lavori che dovrebbero concludersi in tempo per affrontare la prossima vendemmia. «Si tratta – spiega il direttore generale di Agrintesa Cristian Moretti – di uno degli investimenti più importanti in campo enologico che si stanno portando avanti in Italia e che facciamo a Russi perché la cantina di via Faentina è uno dei nostri siti produttivi più significativi, per valenza storica, per età e per il territorio che rappresenta». Agrintesa ci scommette forte su Russi: «È ancora difficile definire la cifra finale» ammette Moretti, anche se i ben informati parlano di una decina di milioni . La società agricola guarda al futuro in un'ottica di crescita costante, a partire dal brevissimo periodo, ossia dalla prossima campagna vitinivinicola.

Il progetto di riqualificazione dell'attuale stabilimento, redatto per la parte architettonica da Cooprogetto di Faenza e per quella strutturale-ingegneristica dallo studio manfredo Marco Peroni – prevede infatti l'ampliamento della capacità di lavorazione e stoccaggio uve, ma anche il miglioramento tecnologico degli impianti e dei locali riservati al personale e ai clienti. «L'interventoì rientra all'interno di un più ampio piano di ammodernamento che stiamo portando avanti a livello generale – aggiunge il direttore Moretti –. Su Russi, tuttavia, erano alcuni anni che c'era la volontà di investire e nell'autunno scorso abbiamo deciso di avviare le opere». Oggi i lavori, entrati nella ‘fase calda', procedono spediti: «Il cantiere resterà aperto per tutta l'estate perché vogliamo essere pronti e operativi per la prossima vendemmia – precisa Moretti –. Avremo una nuova sala di pressatura delle uve dotata di tecnologia ‘a presse soffici' che ci consente di ‘pensionare' i vecchi torchi e di ottenere un miglioramento finale della qualità dei vini; inoltre – prosegue – aumenteremo la capacità di stoccaggio di 144mila ettolitri grazie ai nuovi serbatoi e un impianto frigorifero di ultima generazione che garantirà la fermentazione a freddo delle uve e la conservazione dei vini a temperatura controllata anche nel periodo estivo». Agli interventi appena citati vanno ad aggiungersi la costruzione del nuovo punto per la vendita diretta, degli uffici e la ristrutturazione dei servizi per il personale. Quel personale che secondo il direttore generale, soprattutto a livello stagionale, «potrebbe aumentare insieme all'incremento lavorativo atteso, dato che su Russi, che già ritira direttamente 250mila quintali di uva, saranno veicolate anche le produzioni di altri nostri centri minori». E' molto probabile, dunque, che la mole di lavoro a carico della nuova cantina cresca in modo considerevole, con conseguente necessità di inserire nuovo organico, «tutto questo però – mette le mani avanti Moretti – dipenderà ovviamente dall'annata».

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Articolo pubblicato su Il Resto del Carlino il 30/04/2017.


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