Oi Pera: situazione gravissima, le priorità per il rilancio
All'ordine del giorno del Comitato di Coordinamento dell'OI Pera una riflessione approfondita sulla grave crisi che sta interessando il comparto delle pere.
Si è tenuto il giorno 4 settembre il Comitato di Coordinamento dell'OI Pera e tra i punti all'ordine del giorno una riflessione approfondita sulla grave crisi che sta interessando il comparto delle pere. Oggi non sono disponibili dati definitivi sull'effettiva produzione commercializzabile in quest'annata, in quanto le raccolte non sono ultimate, ma è parere ormai consolidato che rispetto al calo già importante evidenziato in sede di previsioni a metà luglio, i volumi con requisiti adatti per essere immessi sul mercato saranno ulteriormente ridotti in maniera significativa per i problemi indotti dalla forte presenza di cimice asiatica e alternaria, non prevedibili in fase previsionale. “È un calo produttivo importante – dichiara il Presidente di OI Pera – che difficilmente permetterà di ottenere una Plv sufficiente a garantire reddito e non di carattere congiunturale ma strutturale delle aziende. E' un problema gravissimo che sta mettendo in seria difficoltà un settore, che rischia inevitabilmente di perdere per sempre una parte significativa delle aziende, non in grado economicamente e strutturalmente di fare fronte a perdite di reddito così importanti”. Già nei giorni scorsi l'OI Pera ha inviato una lettera all'assessore Simona Caselli con la quale si analizzavano le problematiche, ma soprattutto si individuavano quelle che sono le azioni da mettere in campo per favorire un aiuto concreto al settore della pericoltura. Un particolare apprezzamento a riguardo esprime l'OI Pera per l'attività che la Regione Emilia Romagna ha messo in atto fin da subito con tempestività, impegno e coerenza. Ora è importante fare sintesi e adoperarsi per raggiungere gli obiettivi prefissati e così l'Oi Pera traccia un quadro delle priorità: 1) Necessità di sensibilizzare le Istituzioni, Comuni, Sindacati, Prefetture su questo gravissimo problema che non è solo di natura “tecnica” ma ha risvolti anche e soprattutto sociali ed economici: la riduzione della pericoltura significa una crisi profonda per tutto l'indotto, dalla manodopera, ai mezzi tecnici, logistici eccetera soprattutto in quelle aree dove l'agricoltura è l'attività trainante come nella Regione Emilia Romagna. 2) Attivare misure a breve termine per un aiuto economico e concreto alle aziende, perché possano superare il momento contingente: sospensione delle rate dei mutui e del pagamento dei contributi previdenziali, sgravi fiscali, attivazione e rifinanziamento da parte del Governo del Fondo di Solidarietà. 3) Creare le condizioni perché si continui a fare pericoltura anche nel medio e lungo termine. Per fare questo è necessario agire da una parte sull'aspetto assicurativo studiando piani più pertinenti al problema e migliorandone le condizioni di accesso e dall'altra parte migliorare le condizioni di aiuto alla difesa, innalzando la quota di finanziamento all'80% e facilitandone l'accesso, con misure più idonee e soprattutto più applicabili, rispetto alle attuali. 4) E' necessario infine dare supporto al Ministero perché il Disciplinare di produzione nazionale diventi rispondente alla nuova situazione e al contempo sia il riferimento e la garanzia di uno standard produttivo caratterizzato da salubrità alimentare e dell'ambiente. “Oltre a tutti questi aspetti, di primaria importanza, per i quali l'OI Pera si rende disponibile ad essere parte attiva affinché tutte le attività necessarie vengano portate avanti con coerenza, impegno e tempestività, nel breve periodo - dichiara infine Gianni Amidei – un problema di carattere commerciale che si potrebbe verificare in questa annata di scarsa disponibilità è quello di importare pere di provenienza estera, naturalizzandole come prodotto di origine italiana. Ricordiamo che queste pratiche non sono ammesse dalla legge e come OI Pera sensibilizzeremo le autorità competenti affinché vengano effettuati controlli stringenti sull'origine della merce”.
Articolo pubblicato su Italiafruit News il 06/09/2019. |