Pere, vendite ok ma resta il nodo prezzi
Il settore italiano della pera ha registrato nell'ultimo mese un buon ritmo di vendita che consente di prospettare un aumento sperato dei prezzi e di guardare al 2019 con maggiore fiducia.
Il settore italiano della pera ha registrato nell'ultimo mese un buon ritmo di vendita che consente di prospettare un aumento sperato dei prezzi e di guardare al 2019 con maggiore fiducia. Le informazioni puntuali dell'Organizzazione interprofessionale Pera (OI Pera) segnalano infatti come le giacenze disponibili in magazzino siano attualmente inferiori dell'11% rispetto a un anno fa. "Il dato positivo sulle rimanenze complessive - dichiara Gianni Amidei, presidente dell'OI Pera - è direttamente collegato alle performance della varietà Abate Fétel che, nelle ultime settimane, ha beneficiato di un andamento brillante dei consumi, in particolare in Italia". "Meno dinamico rimane il mercato di altre varietà, quali ad esempio la Conference, il cui consumo è prevalentemente primaverile, e la Williams - evidenzia Amidei - che la Francia non ha ancora cominciato a importare in quantità significative”. Se da una parte le vendite dei principali operatori italiani risultano ben allineate alle previsioni, dall'altra c'è ancora il "nodo" del prezzo basso. "Pur di fronte a una domanda interessante, i prezzi medi delle pere continuano a essere non soddisfacenti", sottolinea il presidente dell'OI Pera. Da Natale in avanti, però, i valori dovrebbero finalmente incrementare. "La pressione del mercato sarà inferiore poiché gli operatori - conclude Amidei - hanno ormai smaltito la quota di produzione che presentava caratteristiche qualitative non ottimali per la lunga conservazione". Ci sono quindi tutte le condizioni per poter alzare le quotazioni.
Articolo pubblicato su Italiafruit News il 13/12/2018. |