Pere, i volumi per il fresco sono in calo

Meno pere di prima qualità per il mercato del fresco: la campagna commerciale 2018/2019 si profila con volumi in calo per le più importanti varietà.

Pere, i volumi per il fresco sono in calo

 

Meno pere di prima qualità per il mercato del fresco. La campagna commerciale 2018/2019 si profila con volumi in calo per le più importanti varietà: maltempo e parassiti hanno aumentato la quota del prodotto di scarto, tanto che anche le industrie stanno stoppando i ritiri.

Di queste evidenze di è parlato durante il comitato di coordinamento dell'OI Pera, riunitosi martedì scorso. A conferimenti ultimati è stato possibile fare una prima valutazione sui quantitativi di pere effettivamente disponibili da immettere sul mercato per la stagione 2018/2019. Dai dati raccolti le previsioni di produzione effettuate a metà luglio dall'OI Pera vengono confermate, con una produzione totale non dissimile da quella dell'anno precedente.

Nettamente diversa, però, appare la situazione se si restringe l'osservazione alla produzione commercializzabile e quindi destinata al mercato del fresco. Le frequenti grandinate e varie problematiche di origine agronomica hanno infatti ridotto notevolmente la merce di prima qualità che nel complesso si può stimare inferiore di oltre il 10% a quella del 2017.

Cali consistenti sono registrati per tutte le più importanti varietà: Abate Fetel vede la qualità diminuire del 16% sul 2017, per William e Max Red Bartlett il calo previsto è posizionato sul -7%, Santa Maria -16%, Conference -12%, Decana -20%, Kaiser -13%.

"A fronte di una produzione totale che già a metà luglio si prospettava in linea con quella dell'anno precedente e quindi su livelli abbastanza contenuti - dichiara Gianni Amidei, presidente dell'OI Pera - a conferimenti ultimati ci troviamo con un quantitativo di prima qualità nettamente inferiore all'anno precedente. Lo scorso anno la prima qualità rappresentava circa il 60% della produzione totale mentre le stime di quest'anno indicano una percentuale pari al 50%. Siamo quindi di fronte ad un'offerta destinata al fresco al di sotto dei valori nella norma, che richiede il massimo sforzo nella valorizzazione di questo prodotto".

 

Articolo pubblicato su Italiafruit News il 4/10/2018.


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