Prime ciliegie a Vignola, ma le quantità importanti sono previste fra 8 giorni
Considerazioni sull'inizio della stagfione delle ciliegie.
Stefano Trenti dell'azienda agricola "Casa Claudia" di Vignola, ha cominciato a raccoglie piccole quantità di ciliegie. Si tratta di una selezione precocissima presente in 130 piante. L'azienda in totale è di 1,50 ettari, investiti con un ceraseto modernissimo coperto da reti e realizzato come progetto sperimentale dell'Università di Bologna, seguito dal professor Stefano Lugli. Il progetto coinvolge delle selezioni che vanno dalle più precoci fino alle tardive.
"La raccolta è iniziata nei giorni scorsi - dice Trenti - ma naturalmente stiamo parlando di modeste quantità, anche perché tutto il mio ceraseto è di seconda foglia. L'impianto, in totale, è costituito da 8 varietà. L'alta densità, pari a 1800 piante ad ettaro allevate a fusetto, contribuisce alla precocità".
Trenti ha investito tantissimo e ogni fila è coperta con teli antipioggia, antigrandine, anti-insetto, con il sistema Keep in Touch. "In questo modo - prosegue - i trattamenti sono ridotti davvero al minimo. Le prime ciliegie raccolte sono di buona qualità. Anche il gusto è discreto, ma non dimentichiamo che siamo al 3 di maggio".
Walter Monari, direttore del Consorzio di tutela della ciliegia di Vignola Igp, annuncia che la stagione si preannuncia molto positiva. "Gli stacchi significativi cominceranno attorno al 12 maggio. È un'ipotesi, anche perché tutto dipende dall'andamento meteo e dalle temperature. Fino a Pasqua pareva che ci fosse un grande anticipo; poi, con il crollo delle temperature, l'annata è tornata su binari più consoni".
Dal punto di vista produttivo, il presidente sottolinea che i danni da gelo sono stati pressoché irrisori. Le rese a ettaro saranno quelle tipiche di un'annata normale, dopo che nel 2016 si era registrato un calo del 40%.
Un tema che preoccupa i produttori di ciliegie di tutta Italia è quello legato alla Drosophila suzukii. "Premesso che nell'areale della nostra ciliegia l'insetto è meno presente rispetto ad altre zone, credo che D. suzukii si possa contrastare con l'integrazione di più metodi di lotta. Auspichiamo che a breve sia disponibile un antagonista naturale che vada a contenerne la popolazione. Anche le reti sono una buona soluzione, mentre occorre tenere come ultima possibilità l'uso dei mezzi chimici", conclude Monari.
Articolo pubblicato su FreshPlaza il 4/05/2017.